L’importanza della terminologia per un corretto approccio operativo nel minibasket.
Nel minibasket e nel basket giovanile avrete sentito tante volte parlare di "rapidità dei piedi", in realtà cadiamo spesso in errori di terminologia e sarebbe più corretto parlare di "rapidità del movimento".
Il minibasket è uno sport di situazione, questo significa che mai un gesto motorio è identico a quello precedente. Pertanto, nella preparazione fisica nel minibasket e nel basket giovanile, non bisogna focalizzarsi su esercizi stereotipati.
Quello che può essere un protocollo di esercizi standardizzato può essere utilizzato a secco (fuori dal campo) o come anamnesi iniziale del bambino o del giovane atleta. Ripetere sequenze uguali utilizzando cinesini, scalette, cerchi non è allenante da un punto di vista tattico ma solo condizionante, ovvero va utilizzato come riscaldamento o meglio condizionamento muscolo-tendineo.
Porre un bambino davanti ad una sequenza sempre uguale aiuterebbe il bambino a memorizzarla e a ripeterla in maniera più fluida e quindi più veloce in quanto accresce la memoria motoria del gesto. In poche parole riuscirebbe a fare lo stesso esercizio in un arco di tempo inferiore rispetto alla precedente esecuzione, questo non significa però che diventa più rapido ma solo che ha memorizzato il compito motorio.
In questo caso andrebbe poi stimolato in maniera differente, mediante la variazione del gesto che accrescerebbe il coefficiente di difficoltà (elemento disturbante, instabilità di appoggio, combinazione di compiti, dissociazione di compiti motori).
Nei prossimi articoli focalizzeremo maggiormente l’attenzione su proposte operative relative alla rapidità del movimento nel minibasket e nel basket giovanile.

Dott.ssa Alessia Dioguardi - AD PERFORMANCE TEAM
Dott.ssa in Scienze Motorie per la Prevenzione ed il Benessere
Preparatore Fisico Nazionale FIP
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