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GRAVITOFOBIA: LA PAURA IRRAZIONALE DELLA BILANCIA!

Quando si soffre di un disturbo alimentare, il pensiero di salire sulla bilancia è sufficiente per terrorizzarti.





Ti stai nascondendo dalla bilancia del tuo bagno?


Si scopre che la paura delle bilance è molto più comune di quanto si possa pensare. Ha persino un nome: gravitofobia, che significa “paura di essere pesati” o “paura irrazionale delle bilance pesa persone”.


Il fondatore del Canada’s Bariatric Medical Institute, il Dottor Yoni Freedhoff (2011), spiega che la gravitofobia colpisce le persone che credono che il mantenimento del loro peso comporti un rigoroso controllo della loro dieta.


E che di conseguenza subiscono l’effetto yo-yo tra l’eccessiva limitazione e l’eccessiva indulgenza nel cibo. Durante i periodi di restrizione, questi individui possono avere un rapporto amichevole con le bilance o persino essere dipendenti dal pesarsi.


Diversi studi psicologici suggeriscono che le persone insoddisfatte del proprio corpo ed eccessivamente preoccupate per il loro peso e forma sono particolarmente a rischio di sviluppare disturbi alimentari.


Per le persone con disturbo da alimentazione incontrollata (BED) la gravitofobia (la paura delle bilance) è spesso particolarmente forte. Molti malati riferiscono che la prospettiva di pesarsi causa loro livelli estremi di ansia.


C'è differenza tra maschi e femmine?


Tuttavia, Klos e colleghi sottolineano che il rapporto tra il pesarsi e l’immagine corporea è complesso e differente a seconda del genere.


La maggior parte dei partecipanti maschi di questo studio ha dimostrato di avere una relazione molto diversa con la bilancia rispetto alle femmine.


In quanto l’atto di pesarsi frequentemente è collegato ad una maggiore soddisfazione del proprio corpo all’orientamento verso la salute e al fitness e alla valutazione della propria salute in modo più positivo.


Uno studio di Klos e colleghi (2012) ha esaminato gli effetti del pesarsi sull’immagine corporea e ha scoperto che per le donne salire sulla bilancia è un gesto fortemente legato alla preoccupazione eccessiva del peso, forma del corpo e aspetto.


Ascoltiamo il parere dell'esperta Alessia Dioguardi, autrice di una tesi sperimentale di ricerca: "Il corretto stile di vita alimentare e motorio come strumento preventivo dell'obesità in età evolutiva".


"Ciò che bisogna diffondere è un concetto semplice: nel peso corporeo, che solitamente esprimiamo in Kg c'è un mondo da analizzare: il nostro corpo!


Ogni corpo è diverso e si trova a seconda dell'orario e del giorno in un equilibrio ormonale e non solo differente. Basti pensare come una donna in fase pre-mestruale possa alienare la visione dell'aumento di peso corporeo in un aumento del grasso!


Errore comune è pensare che l'aumento del peso sia tramutato in un unico concetto: "oddio sono più grasso e quindi più brutto!"


L'idea è quella di sviscerare il peso in tanti fattori: orario in cui ci si pesa, fase uterina ed ovarica (in caso di sesso femminile), % di massa grassa, % di massa magra, ritenzione idrica, grasso viscerale e peso del sistema osseo.


Quindi in breve alcuni suggerimenti utili per affrontare la "pesata" in maniera più serena:

  • Pesati alla stessa ora e lo stesso giorno;

  • Pesati massimo una volta alla settimana;

  • Registra su un quaderno la misura della cintura addominale in cm;

  • Non saltare i pasti in caso di aumento ponderale;

  • Non abbuffarti in caso di diminuzione ponderale;

  • Fai sport dalle due alle quattro volte alla settimana;

  • Bevi acqua liscia almeno per una quantità pari a 1,5 lt al di;

  • Affidati agli esperti del settore!"


Hai qualche dubbio o richiesta? Scrivi una e-mail a info@adperformance.it


Dott.ssa Alessia Dioguardi

Dott.ssa in Scienze Motorie per la Prevenzione ed il Benessere

FOUNDER AD PERFORMANCE


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